SOLO UNA RACCOLTA FONDI E’ POSSIBILE PER LA PET-TAC A ISCHIA

Interessante relazione del nostro Coordinatore, Fabrizio Fiorito, dopo lo studio dedicato a questa importante causa a favore dei malati oncologici isolani.
“Adesso Ischia”, com’è noto, aveva assunto l’impegno di occuparsi della possibilità di valutare l’acquisto per l’isola d’Ischia dell’attrezzatura idonea ad eseguire l’esame PET-TAC ai malati oncologici residenti ed evitare così trasferte oltremodo problematiche in terraferma.
Proporsi quale modello futuribile e, soprattutto, innovativo di amministrazione pubblica comporta a nostro giudizio il dovere imprescindibile di essere chiari, anche quando le conclusioni a cui si arriva dovessero rivelarsi impopolari.
Negli ultimi tempi abbiamo preso contatti con diversi produttori mondiali di attrezzature elettromedicali e, dopo qualche settimana, siamo entrati in contatto con la FMI Medical Systems inc., che ha analizzato gratuitamente la nostra richiesta di una relazione tecnico-economica mirata all’acquisto di tale bene.
Dai dati ricevuti, abbiamo appreso che un modello ScintCare PET-CT comporta un investimento dagli 800.000 al 1.200.000 dollari (quindi dai 700.000 al 1.100.000 euro), secondo la tipologia di equipaggiamento, oltre ad una quota per trasporto ed installazione nonché un contratto a titolo oneroso di assistenza tecnica annua, indispensabile in virtù della necessità di intervenire prontamente e direttamente dalla sede degli Stati Uniti.
Una valutazione costi-benefici di tale investimento, rapportata agli esami eseguibili dalla quota media di pazienti isolani che annualmente ne usufruirebbero, porta senza dubbio a considerarlo del tutto ingiustificato per un ente pubblico, rendendo inutile e forse fuori luogo, a nostro giudizio, qualsiasi forma di pressione verso la ASL e la stessa Regione Campania, sebbene il taglio di ben altri sprechi consentirebbe questo ed altri benefici per la sanità di casa nostra.
Ciononostante, “Adesso Ischia” non esclude affatto la possibilità di attivare un’azione di crowdfunding che possa sollecitare imprenditori d’ogni dove, oltre alla cittadinanza dei sei Comuni dell’Isola, a svolgere una raccolta fondi seria a sostegno di tale obiettivo, il cui raggiungimento potrebbe rappresentare un indubbio ritorno d’immagine per gli investitori, oltre alla soddisfazione di aver contribuito ad una causa nobile che abbia il sopravvento sulle pur giustificabili logiche di bilancio.
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